Sherlock Jr. (La palla n° 13, 1924), Buster Keaton
- Vittorio Renzi
- 7 nov 2015
- Tempo di lettura: 3 min

SINOSSI: Il proiezionista di un cinema (Buster Keaton) sogna di diventare un detective. L'occasione di mettere in pratica le sue qualità si presenta quando un suo rivale in amore (Ward Crane) lo fa accusare di avere rubato l'orologio della donna contesa (Kathryn McGuire). L'aspirante investigatore mette in atto i consigli del suo manuale, seppur con scarsi risultati. Afflitto dai suoi fallimenti torna al suo lavoro e durante una proiezione si addormenta sognando di essere il grande detective Sherlock Jr. e di risolvere il caso di un furto di una collana di perle. Si risveglierà all'arrivo della sua amata che, dopo aver scoperto il complotto ordito dall'altro pretendente, lo scagionerà da ogni accusa riguardo al furto.

Ogni tanto bisogna ribadire l’ovvio: ma quanto era avanti Buster Keaton? Su tutto: sulla comicità, così stravagante e mai volgare, sul ritmo delle gag, sulla conoscenza del mezzo cinematografico, fino al metalinguismo, anche se non nel senso "intellettuale", ma sempre funzionale al racconto e al meccanismo della comicità.
In pratica, la seconda metà di Sherlock Jr. – quella generalmente definita “onirica” – è uno scatenatissimo James Bond ante litteram, con tanto di numeri di stunt che ben poco hanno da invidiare al cinema d’azione del futuro (basti pensare al cinema action-comedy di Jackie Chan). Un gioiello dal ritmo indiavolato che è anche pura avanguardia e infatti all'epoca in cui uscì non fu compreso né amato, rispetto ad altri suoi film. Una spiegazione plausibile potrebbe essere legata al fatto che gli spettatori rimasero talmente spiazzati e sbigottiti da quello che succedeva sullo schermo che, secondo Brownlow, l'effetto comico rischiava di smarrirsi:
Come opera di assoluto genio tecnico, Sherlock Jr. è una rivelazione. E' indubbiamente il film più ingegnoso di Keaton. Ma il suo successo come film comico è discutibile. Le gag, per quanto brillantemente e abilmente concepite ed eseguite, sbalordiscono il pubblico più di quanto lo divertano. Sono accolte non tanto dalle risate, quanto da sussulti di stupore. (1)
Anche se, a ben vedere, questa molteplicità di livelli del comico è tipica un po' dell'intero mondo cinematografico keatoniano, che infatti seppe conquistare tutti i tipi di pubblico. Una riflessione sul cinema, quella di Sherlock Jr., che Keaton riprenderà poi in The Cameraman (Io... e la scimmia, 1928), ma che era già apparsa, sotto forma di parodia del genere western, in The Frozen North (1922) e, allargando il cerchio dal cinema al mondo dello spettacolo in generale, al geniale The Playhouse (1921), dove peraltro il fautore delle doppie esposizioni e di altri trucchi cinematografici fu lo stesso operatore alla macchina, Elgin Lessley, che in un'intervista Keaton definì "il migliore operatore di tutti i tempi. Era un metronomo umano". (2)
Il film è reperibile nelle seguenti edizioni:
1) DVD italiano Ermitage
2) Cofanetto Blu-ray inglese Eureka (insieme a The General
e Steamboat Bill, Jr.) 3) DVD inglese Fastforward Music

Sherlock Jr.
(La palla n° 13)
Usa, 1924
regia e montaggio: Buster Keaton
sceneggiatura: Jean C. Havez, Joe Mitchell, Clyde Bruckman
fotografia: Elgin Lessley, Byron Houck
scenografia: Fred Gabourie
costumi: Clare West
produzione: Joseph M. Schenck, per Buster Keaton Productions
durata: 43' (4 rulli, 4065 piedi)
cast: Buster Keaton, Kathryn McGuire, Joseph Keaton,
Ward Crane, Erwin Connelly, Jane Connelly
data di uscita: 21 aprile 1924

(1) Kevin Brownlow, The Parade’s Gone by..., Berkeley and Los Angeles, University of California Press, 1968, p. 486.
(2) Francesco Ballo, Il cinema di Buster Keaton. Sherlock Jr., Alessandria, Falsopiano, 2013, p. 29.
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